Il ruolo dell’alimentazione per prevenire l’endometriosi

Il ruolo dell’alimentazione per prevenire l’endometriosi

L’alimentazione, nelle donne affette da endometriosi, svolge un ruolo fondamentale nel migliorare ed alleviare la sintomatologia (A cura della Dott.ssa Marcella Saccomandi).

La dieta è prescritta per contribuire alla diminuzione di livelli circolanti di estrogeni e all’incremento di sostanze naturalmente antinfiammatorie che vanno a contrastare la sintomatologia dolorosa.

È importante assumere Omega 3 e Omega 6 per prevenire l’endometriosi

Acidi grassi essenziali con naturale azione antinfiammatoria utile a ridurre i sintomi dolorosi dell’endometriosi  e a prevenire e trattare i disordini immunitari ed infiammatori.

Gli alimenti ricchi di omega 3 sono il pesce (salmone, alici, sarde, sgombro, pesce spada, trota, tonno), l’olio di pesce (fegato di merluzzo), la frutta secca oleosa (noci), alcuni oli vegetali (soia e colza) e semi (tra i più comuni quelli di lino).

Quelli ricchi di omega 6 sono la frutta secca oleosa (noci, mandorle, arachidi), cereali (avena e crusca), oli vegetali (tra i più comuni mais e girasole) e ceci.

Fibre, poiché l’aumento del consumo di fibre determina una riduzione degli estrogeni circolanti nel sangue con un minore impatto sui tessuti sensibili agli estrogeni. Preferire, quindi, pane, pasta e riso integrali rispetto a quelli raffinati, ed assumere frutta e verdura fresche.

Antiossidanti, vitamine e sali minerali, dato che alcune molecole antiossidanti appartenenti alla famiglia dei flavonoidi, che si ritrovano nella frutta, nel prezzemolo, nel sedano, nel carciofo, nella camomilla e nel basilico, sono capaci di ridurre l’effetto di un enzima (aromatasi) fondamentale nella produzione degli estrogeni. Inoltre vitamine come la A, C, la E e tutte quelle del gruppo B, e minerali come zinco e selenio sono in grado di controllare i sintomi premestruali e ridurre i marcatori dello stress ossidativo nelle donne con endometriosi.

Altrettanto importante è andare a ridurre il consumo di:

Grassi, poiché gli estrogeni sono ormoni prodotti a partire dai grassi, più precisamente dal colesterolo. Riducendo il contenuto di grassi e colesterolo della dieta si riduce la produzione di estrogeni. Particolare attenzione deve essere rivolta agli acidi grassi saturi (contenuti nel grasso delle carni, nei salumi, formaggi, panna, burro, cocco) e agli acidi grassi trans (presenti nei prodotti industriali da forno quali merendine, biscotti, panini e alcuni dolci)  poiché numerosi studi hanno dimostrato una stretta relazione tra questi tipi di acidi grassi e sviluppo di endometriosi.

Latte e derivati, che possono contribuire a stimolare la produzione di sostanze coinvolte in alcuni processi infiammatori (prostaglandine E2 e F2A).

Carne, soprattutto di manzo e prosciutto, perché può promuovere la produzione di sostanze responsabili di alcuni processi infiammatori (prostaglandine E2 e F2A). Inoltre, le carni possono contenere ormoni estrogeni. È preferibile l’assunzione di proteine animali  attraverso il consumo di del pesce.

Zuccheri, tra cui cioccolato, dolcificanti naturali e artificiali e bevande zuccherate, che vanno ad aumentare i processi infiammatori derivanti dall’endometriosi.

Alcool, che peggiora la capacità del fegato di processare gli estrogeni circolanti nel torrente ematico.

Caffeina, che aumenta i livelli di estrogeni.

Un discorso a parte meritano i legumi, quali fagioli, ceci, piselli, fave, lenticchie e soprattutto soia, poiché oltre alla fibra, contengono un livello variabile di fitoestrogeni che simulano la funzione degli estrogeni anche se con effetti più lievi.

È bene andare a limitare il consumo di alimenti ad alto indice glicemico, poiché l’insulina stimola intensamente l’attivazione dell’enzima aromatasi responsabile della produzione degli estrogeni.

Il corretto apporto idrico

Aiuta a prevenire situazioni di spasticità e rigidità con conseguente riduzione di dolori addominali e pelvici. Molto spesso le donne con endometriosi riferiscono di mestruazioni non soltanto dolorose ma ricche di perdite ematiche. In questi casi il bilancio di ferro tende a essere negativo e per tale motivo è importante aumentare il consumo di alimenti ricchi di ferro come il pesce ma anche i legumi e alcune verdure come asparagi, broccoli, cavoli, cicoria, rucola, lattuga che però hanno un tipo di ferro poco assorbibile che deve dunque essere associato alla vitamina C.

Il modo più efficace per mantenere nella norma i livelli di estrogeni . Nell’organismo femminile, infatti, una parte della produzione di estrogeni avviene anche nel tessuto adiposo in cui l’aromatasi converte gli androgeni, prodotti dai surreni, in estrogeni.

Un’attività fisica regolare contribuisce in maniera rilevante ad avere un peso corporeo nella norma e migliora la normale funzionalità ed elasticità di tutti gli organi e i tessuti.

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