Terapie per i fibromi uterini – Radiofrequenza

Terapie per i fibromi uterini – Radiofrequenza

I fibromi uterini, noti anche come leiomiomi, sono tumori benigni che si sviluppano nell’utero, sebbene spesso asintomatici, possono causare sintomi fastidiosi come sanguinamento mestruale abbondante, dolore pelvico e problemi di fertilità. Fortunatamente, negli ultimi anni sono stati sviluppati diversi trattamenti innovativi per i fibromi uterini:

Nuove terapie farmacologiche: come gli antagonisti del GnRH: Questi farmaci agiscono bloccando la produzione di estrogeni e progesterone, ormoni che alimentano la crescita dei fibromi. Tra i più recenti, il relugolix, spesso combinato con estradiolo e noretisterone acetato per minimizzare gli effetti collaterali, rappresenta una valida opzione.

Ablazione con radiofrequenza: tecnica che utilizza energia a radiofrequenza per distruggere il tessuto fibromatoso, riducendo le dimensioni del fibroma e alleviando i sintomi.

Embolizzazione dell’arteria uterina (UAE): procedura che prevede l’iniezione di piccole particelle nelle arterie che alimentano il fibroma, bloccando l’apporto di sangue e causando la riduzione del fibroma.

Terapie ad ultrasuoni focalizzati (HIFU): tecnica che utilizza onde ultrasoniche ad alta intensità per riscaldare e distruggere il tessuto fibromatoso senza incisioni chirurgiche. La scelta del trattamento più appropriato dipende da diversi fattori, tra cui la dimensione e la posizione dei fibromi, la gravità dei sintomi, il desiderio di preservare la fertilità e le preferenze personali della paziente.

L’ablazione dei fibromi con radiofrequenza è una procedura mini-invasiva che utilizza energia a radiofrequenza per distruggere il tessuto fibromatoso, riducendo le dimensioni dei fibromi e alleviando i sintomi. Un ago sottile viene inserito nel fibroma, guidato da immagini ecografiche o laparoscopiche, attraverso l’ago viene emessa energia a radiofrequenza, che genera calore e distrugge il tessuto fibromatoso. Nel tempo, il tessuto distrutto viene riassorbito dal corpo, riducendo le dimensioni del fibroma.
I vantaggi sono che la procedura è mini-invasiva: richiede piccole incisioni o nessuna incisione, riducendo il dolore e il tempo di recupero. L’ utero viene preservato ed i sintomi si riducono. Questa tecnica è indicata in caso di fibromi sintomatici, desiderio di preservare la fertilità, la presenza di fibromi di dimensioni moderate ben identificabili, in posizioni precise. La procedura è controindicata in caso di gravidanza, infezioni pelviche, fibromi molto grandi o in posizioni difficili, presenza di tumori, presenza di iud, patologie della coagulazione. Una buona valutazione preoperatoria permette di selezionare i casi che beneficeranno del trattamento.

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