Visita ed Ecografia Ostetrica

SGravidanza

La gravidanza è un evento speciale per una donna. Il suo corpo subisce cambiamenti per adattarsi alla nuova vita che nei nove mesi si sviluppa all’interno dell’utero.

Si tratta di un evento assolutamente fisiologico che viene monitorato semplicemente per individuare le situazioni patologiche o quelle che potrebbero diventarle.

Il Ministero della Salute ha stilato delle linee guida che i ginecologi e le ostetriche seguono per richiedere regolari controlli emato-chimici (prelievi del sangue, es. urine, tamponi vaginali) ed ecografici.

Alcuni di tali esami vengono ritenuti indispensabili e per questo motivo la gestante è esentata dal pagamento del ticket, altri sono semplicemente consigliati, per cui il ticket è a carico della signora, ma non per questo sono meno importanti.

Gli esami del sangue e delle urine vengono consigliati mensilmente e servono per verificare il gruppo sanguigno, la corretta funzionalità dei diversi apparati (fegato, coagulazione, reni), i livelli di emoglobina, le varie malattie infettive. Le ecografie considerate indispensabili sono tre:

una ad inizio gravidanza con la quale si controlla se la gravidanza è in utero, se non ci sono patologie, uterine ed ovariche, associate e se le dimensioni dell’embrione corrispondono alle settimane di amenorrea (DATAZIONE GRAVIDANZA);

la seconda si esegue tra 20 e 22 settimane ed è l’ecografia con cui vengono studiati i singoli organi del bambino per verificarne il corretto sviluppo ed eventuali malformazioni (ECOGRAFIA MORFOLOGICA);

l’ultima ecografia è quella che si effettua tra 28 e 32 settimane in cui si verifica che la crescita del feto sia regolare (ECOGRAFIA DI ACCRESCIMENTO CON FLUSSIMETRIA).

Anche se non indispensabile sarebbe buona norma sottoporsi ad un’ultima ecografia tra 36, 37 settimane per verificare la presentazione del bambino, lo stato della placenta ed il liquido amniotico, in vista del parto.

Memoirs of a pregnancy

Nel corso della gravidanza è possibile sottoporsi ad una serie di esami di screening per la diagnosi prenatale, alcuni di natura prettamente statistica, con i quali si definisce un rischio di patologia ma non la certezza assoluta che la patologia via sia (TEST COMBINATO-TEST DNA) altri invasivi, con i quali si ha una diagnosi certa, ma associati ad un rischio di aborto collegato alla metodica (AMNIOCENTESI-VILLOCENTESI):

VILLOCENTESI: prelievo dei villi coriali tra 10 e 13 settimane di gravidanza mediante un ago speciale che viene introdotto in utero, sotto guida ecografica, attraverso l’addome. La risposta dell’esame si può avere dopo 5-7 giorni. Si consiglia alle gestanti ad alto rischio per anomalie cromosomiche (età superiore a 35 anni, aumentato spessore della translucenza nucale, familiarità per malattie genetiche). Il rischio d’ aborto si aggira intorno all’ 1,8%.

TEST COMBINATO: elaborazione statistica di un rischio calcolato in base all’ inserimento in un programma di alcune misurazioni rilevate mediante un’ecografia eseguita tra 11 e 13 sett. e 6 gg ed i valori di due proteine (beta-hcg e papp-a) dosate sul sangue a 10 settimane. Qualora il rischio risultasse aumentato la gestante viene indirizzata ad un’amniocentesi. Il test stima il rischio per la sindrome di Down, la trisomia 13 e la trisomia 18.

TEST DNA: test non invasivo che si esegue dalle 10 settimane di gestazione ed analizza il DNA fetale presente nel sangue materno per identificare eventuali trisomie ( 21-13-18). Qualora il test risultasse positivo la gestante viene indirizzata ad un test invasivo (amniocentesi-villocentesi)

AMNIOCENTESI: prelievo di liquido amniotico tra le 16 e le 19 settimane di gestazione mediante uno speciale ago che viene introdotto in utero, sotto controllo ecografico, per via trans-addominale. Il referto dell’analisi del liquido prelevato si ha dopo circa 20 giorni. Si consiglia nelle donne con alto rischio di malattie genetiche (età superiore a 35 anni, familiarità per malattie genetiche, sospetto di malattie infettive che potrebbero danneggiare il feto. Il rischio d’ aborto si aggira intorno allo 0,2%

Durante l’intero periodo della gestazione si consiglia di seguire una dieta regolare, non assumere alcolici, non fumare, di non assumere farmaci non necessari, di assumere almeno 4 mg di acido folico e di monitorare la pressione sanguigna.

CONSIGLI DIETETICI

  • Fare 5 pasti piccoli e frequenti: colazione, spuntino a metà mattina, pranzo, spuntino a metà pomeriggio, cena;
  • Prediligere la frutta e lo yogurt per gli spuntini;
  • Mangiare lentamente per facilitare la digestione ed evitare l’ingestione di aria che può causare gonfiore addominale;
  • In caso di nausea, in particolare quella mattutina, assumere cibi secchi (fette biscottate, pane tostato, grissini);
  • In caso di cattiva digestione o acidità gastrica seguire una dieta leggera per qualche giorno (evitare cibi grassi, fritti o speziati, limitare i condimenti, la cioccolata, il caffè, eccessive quantità di the);
  • Prediligere gli zuccheri complessi, possibilmente integrali (pane, pasta, riso, cereali, legumi) a quelli semplici (contenuti in dolci, merendine, bibite, ecc.);
  • Evitare di associare durante lo stesso pasto pane, pasta o riso (o comunque limitarne le quantità)

ALLEGATI

DIAGNOSI PRENATALE (Ministero della salute)

ESAMI IN GRAVIDANZA (Ministero della Salute)

AGENDA GRAVIDANZA (Ministero della salute)

LINEE GUIDA GRAVIDANZA

STILI DI VITA