Colposcopia

L’esame viene eseguito in posizione ginecologica, posizionando uno speculum, cioè un divaricatore che espone il collo dell’utero. La vulva, la vagina ed il collo dell’utero vengono osservati mediante l’utilizzo di un microscopio chiamato colposcopio , fornito di luce e dotato di un potere d’ingrandimento dell’oggetto d’indagine: cervice uterina, la vagina e la vulva, che va da un minimo di 6 ad un massimo di 40 volte. Le aree da studiare vengono osservate prima e dopo aver “colorato” i tessuti con due liquidi: l’acido acetico ed il Lugol (una soluzione a base di iodio), applicati i quali identifichiamo dei “quadri colposcopici” che possiamo associare a patologie di vario genere. Visto l’utilizzo di queste sostanze è bene segnalare la presenza di eventuali allergie. Le immagini che vediamo ci permettono di fare delle diagnosi ma qualora non fosse sufficiente si esegue una biopsia, un piccolo prelievo di tessuto nelle zone che non riusciamo a definire sufficientemente. Il prelievo è indolore vista la scarsa innervazione della portio. Nel caso ve ne sia la possibilità si può asportare l’intera lesione in sede di colposcopia (LEETZ). Bisogna sempre ricordare che l’esame colposcopico permette di studiare anche la vagina, non solamente il collo dell’utero. L’esame dura all’incirca una ventina di minuti, non causa fastidi particolari aldilà del posizionamento dello speculum e di un lieve bruciore provocato dai liquidi applicati. Quando ci si prepara a sottoporsi ad una colposcopia bisogna sospendere ogni tipo di terapia 48-72 ore prima dell’esame, quindi non applicare creme o detergenti, non utilizzare lavande o ovuli.