Oggi sappiamo cosa sono le mestruazioni, perché le abbiamo e come gestirle ma non è sempre stato così.
In passato la mestruazione non era un evento mensile e regolare come lo conosciamo noi: un’alimentazione povera di nutrienti, le frequenti gravidanze, gli allattamenti prolungati nel tempo e la menopausa che arrivava prima rispetto ad oggi rendevano le mestruazioni degli eventi sporadici ma creavano notevole difficoltà di gestione.
Le prime testimonianze scritte del ciclo mestruale risalgono all’Antico Egitto sui Papiri di Kahun e di Ebers: gli assorbenti erano dei tamponi di papiro ammorbidito o di lino che venivano inseriti in vagina, non esistendo indumenti simili agli slip, e lavati da donne cui veniva assegnato questo compito.
Nella Grecia del V secolo si era convinti che le mestruazioni fossero un residuo di cibo che non fosse stato digerito a sufficienza e che, nella donna, avendo minore forza vitale dell’uomo, non si potesse trasformare in sperma.
Il sangue mestruale veniva considerato tossico e, per questo, espulso mensilmente. In menopausa le donne trattenendolo nel corpo potevano “intossicarsi” e dare segno di squilibrio oppure “intossicare” gli altri espellendo questi vapori tossici dagli occhi: il malocchio!!!
Le donne gestivano il sanguinamento utilizzando piccoli pezzetti di legno attorno ai quali venivano arrotolate garze, pelli di animali, carta o altro ma quelle che potevano si ritiravano per tutta la durata del ciclo nel gineceo.
Il concetto che la donna mestruata fosse impura e pericolosa si trasferisce nella penisola italiaca dell’Impero Romano. Plinio il vecchio nella sua Naturalis Historia descrive gli effetti delle mestruazioni: “il mosto inacidisce, il grano si secca, le piante bruciano, i frutti cadono dagli alberi, le api degli alveari muoiono, il bronzo emana un terribile odore, gli specchi si appannano e perfino il bitume si scioglie” …erano solo alcune delle cose che accadevano al passaggio di una donna con il ciclo mestruale. Nella Roma imperiale si iniziarono ad utilizzare dei pezzi di stoffa agganciati ad una cintura.
Nel Medioevo le cose non andarono meglio, alcune superstizioni come quelle sul malocchio, sulla capacità delle donne mestruate di rovinare i raccolti e le piante, di opacizzare gli specchi, di causare la rabbia nei cani, di trasformare il vino in aceto si mantennero vivide.
In quegli anni si sconsigliava di avere rapporti sessuali con donne con le mestruazioni poiché gli uomini ed eventuali nascituri poteva essere più a rischio di ammalarsi. Tali credenze popolari in effetti diventavano un mezzo di controllo della salute pubblica in tempi in cui malattie come la lebbra o la sifilide erano molto diffuse.
Le donne cucivano delle specie di pantaloni per sostenere i panni di stoffa che assorbivano il sangue mestruale oppure lo sphagnum, un muschio palustre assorbente.
Nel Sei-Settecento nei ceti più abbienti utilizzavano delle coulotte maschili per sostenere dei panni che venivano sostituiti e lavati. In alternativa si usavano le cinture mestruali che erano comunque scomode e creavano spesso abrasioni.
Gli odori forti emanati durante le mestruazioni venivano coperti da profumi molto forti, diffusissimi in quei secoli.
Il rosso poi, era un colore molto frequente nel guardaroba delle donne proprio per coprire eventuali macchie di sangue.
Solamente alla fine dell’800 furono commercializzati i primi assorbenti come li conosciamo oggi ma non ebbero un grande successo fino agli anni ’70. In quegli anni il ciclo mestruale doveva arrivare ad una determinata età (14-18 anni) qualora fosse anticipato veniva tenuto assolutamente nascosto poiché si pensava che la mestruazione portasse con te il desiderio sessuale e addirittura quello di andare a teatro ed ascoltare musica. In epoca vittoriana alle donne era proibito entrare nei giardini pubblici durante la mestruazione ma anche partecipare agli sport o ad altre attività da cui si volevano escludere le donne.
Nonostante sia un elemento naturale nella vita di una donna ancora oggi vi è molto imbarazzo e pudore nel parlare del sangue mestruale, basti pensare alle polemiche suscitate dalle recenti pubblicità in cui si parla esplicitamente della mestruazione: Anno Domini 2021!

Potrebbe interessarti:
.