Il laser è uno strumento utile nel trattamento di svariati tipi di patologie utilizzato in molti settori della medicina.
In ginecologia può essere utilizzato come strumento chirurgico per:
- Asportazione di formazioni vulvari (fibromi, nevi, etc.)
- Vaporizzazione di condilomi vulvo-perineali e vaginali
- Trattamento di lesioni della cervice uterina (asportazione condilomi e lesioni pretumorali).
Come funziona?
Quando il laser incontra i tessuti gli effetti ottenuti possono essere numerosi, a seconda della temperatura raggiunta, può vaporizzare, carbonizzare, coagulare, stimolare la rigenerazione o solamente scaldare.
Lo strumento è un’ amplificatore di luce: l’energia emessa dal passaggio attraverso un mezzo viene focalizzata creando un unico fascio unidirezionale.
La luce laser ha delle proprietà uniche rispetto alle altre presenti in natura. I vari tipi di laser si distinguono per il mezzo che focalizza la luce (CO2; Erbium; Diodo; Alessandrite; etc) ed ognuno di essi è ottimale rispetto al settore in cui viene impiegato.
Il laser ad anidride carbonica (CO2) è uno di quelli più efficienti: utilizza una miscela di anidride carbonica, elio ed azoto ed ha moltissima affinità con l’acqua
