Dalla VIOLENZA DI GENERE al FEMMINICIDIO

Dalla VIOLENZA DI GENERE al FEMMINICIDIO

Negli ultimi giorni si parla molto di violenza di genere e femminicidio. Il 25 Novembre è stata  la giornata della violenza contro le donne in memoria dell’ omicidio delle sorelle Mirabal avvenuto il 25 Novembre del 1990.

Negli ultimi anni si sta lavorando a molto a livello mondiale per arginare il fenomeno ma i risulatati non sembrano incoraggianti.

Nel 2017 la United Nations Office on Drugs and Crime – UNODC e la International Classification of Crime for Statistical Purpose – ICCS hanno definito il femminicidio come “l’ omicidio di una donna compiuto in ambito familiare”.

In Italia nel 2016, secondo i dati ISTAT, si sono verificati 149 casi di femminicidio di cui 3/4 compiuti da familiari (59 donne uccise dal parner, 17 uccise da un ex partner e 33 da un parente); il numero totale degli omicidi è in diminuzione mentre quello dei femmincidi è stabile dagli anni novanta.

Un’ attenta fotografia della situzione attuale è stata scattata nel corso dell’ incontro organizzato dalla Federazione Italiana di Sessuologia Scientifica tenutosi a Bologna il 2 Dicembre. Il femminicidio affonda le sue radici in un problema molto più ampio, quello della violenza di genere.

I dati ISTAT 2015 riportano 6.766.000 casi di violenza fisica o sessuale; 5.000.000 di violenze sessuali; 2.000.000 di casi di stalking: si può effettivamente parlare di un fenomeno dilagante cui cerca di far fronte la rete dei CENTRI ANTIVIOLENZA distribuiti sul territorio nazionale. Si tratta di strutture cui possono rivolgersi, in completo anonimato, le donne vittime di violenza ma anche gli uomini che la compiono e che sono intenzionati a farsi aiutare.

In Italia ve ne sono 188 per le donne e 21 per gli uomini. I centri antiviolenza però cercano di risolvere un problema presente ma come impostare dei programmi di prevenzione?

L’ idea, emersa durante l’ incontro della FISS, potenzialmente valida sarebbe quella di utilizzare i corsi di Educazione Sessuale per adolescenti, in cui si dovrebbe lavorare su nuove parole e forme di comunicazione tra i ragazzi, tra ragazzi e genitori, tra genitori per uscire dagli sterotipi di genere oppure utilizzarli in modo non canonico.

Insegnare ai nostri figli ad essere persone prima che uomini e donne può aiutarci ad eliminare il seme della violenza di genere.

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