PEDERE LA VERGINITA’ E “RICOSTRUIRLA”

PEDERE LA VERGINITA’ E “RICOSTRUIRLA”

PERDERE LA VERGINITÀ

La perdita della verginità avviene attraverso la deflorazione la quale è solitamente provocata dai primi rapporti sessuali. La deflorazione provoca la lacerazione dell’imene, membrana mucoso-connettivale che separa la vagina dalla vulva.L’imene è normalmente perforato al centro per consentire il passaggio del sangue mestruale. L’orificio può essere anulare, semilunare e bilobato

to fra le forme tipiche, tra le forme atipiche troviamo l’imene fimbriato, cribriforme e de

L’ imene è una membrana che si presenta molto flessibile e si distende con facilità. In seguito alla deflorazione l’imene si ritrae e forma delle piccole escrescenze all’ingresso della vagina: i lobuli imenali.

La rottura dell’imene nonè sempre provocata da un rapporto sessuale, la lacerazione può infatti verificarsi a causa dell’introduzione di assorbenti interni in vagina o in seguito a traumi dovuti ad attività fisiche o sportive (bicicletta/equitazione/ginnastica).

RICOSTRUIRE LA VERGINITÀ

La verginità anatomica può essere ripristinata attraverso la ricostruzione dell’imene (imenoplastica) che avviene con un intervento chirurgico. La tecnica chirurgica consiste nel risuturare i lembi lacerati in modo da creare una membrana pseudoimenale.I margini dell’imene lacerato vengono cruentati e poi riaccostati con suture facilmente assorbibili in modo da ricostituire la continuità dell’anello imenale. Le cicatrici non sono visibili perché posizionate nella mucosa interna all’ostio vaginale. Qualora l’imene non possa essere ripristinato vengono utilizzati lembi della mucosa vaginale oppure si ricorre a materiali alloplastici riassorbibili.

 

Prima di procedere con l’intervento vengono effettuati solitamente i seguenti esami:

Pap-test per escludere l’esistenza di lesioni pre-tumorali sul collo dell’utero;

HPV DNA per rilevare o escludere la presenza di sottotipi oncogeni del Papillomavirus connessi al cancro del collo dell’utero;

Ecografia transvaginale: per accertare eventuali patologie dei genitali interni (utero/tube/ovaie).

L’imenoplastica viene eseguita ambulatorialmente in anestesia locale con una leggera sedazione. L’intervento ha una durata media intorno ai 20 minuti. L’infiltrazione di un vasocostrittore consente al chirurgo una maggiore visibilità del campo operatorio in considerazione delle minori perdite ematiche. Dopo l’intervento si potranno verificare:

– Sensazione si gonfiore delle parti intime;

– Qualche perdita ematica per le prime 48 – 72 ore;

– Eventuali disagi facilmente gestibili con farmaci antidolorifici;

La guarigione completa richiede da 4 a 6 settimane, è fondamentale proteggere l’imene evitando biancheria intima stretta e i tamponi.

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