Gravidanza e malattie reumatiche

Gravidanza e malattie reumatiche

Posso affrontare una gravidanza se ho una malattia reumatica?

L’attuale risposta è si ma con un pizzico di attenzione.
Le malattie reumatiche colpiscono giovani donne in età riproduttiva alterandone in maniera più o meno importante la qualità della vita.

Le principali patologie reumatiche sono:

  • Lupus Eritematoso Sistemico: si tratta di una patologia che può colpire diversi organi/apparati
    (articolazioni, pelle, cuore, reni, sangue) in numero ed intensità variabile.
  • Sclerodermia: colpisce la cute, l’ esofago, cuore, polmoni e reni (anche qui come per il Lupus lemanifestazioni sono variabili per numero di localizzazioni ed intensità).
  • Sindrome di Sjogren: presenta secchezza delle mucose (occhi, bocca, vagina); problematiche
    cutanee, cardiache, articolari, problemi gastrointestinali.
  • Artite Reumatoide: si manifesta con dolore a diverse articolazioni contemporaneamente, febbre, astenia.
  • Sindrome da Anticorpi Antifosfolipidi: spesso asintomatica presenta un aumento di alcuni
    anticorpi nel sangue. La manifestazione clinica è rappresentata da delle trombosi.
  • Psoriasi: manifestazioni cutanee.

Fino a non molti anni fa le donne con patologie reumatiche venivano invitate a non affrontare
delle gravidanze per il rischio di riacutizzazione della sintomatologia o per eventuali complicanze ostetriche.

Queste paure sono spesso ancora presenti nelle pazienti in aggiunta alla paura che le terapie
possano creare problemi nel neonato o che loro stesse non riescano a prendersene cura a causa
della malattia.

Allo stato attuale abbiamo una strategia che permette di poter ridurre i rischi che consiste nel
pianificare una gravidanza insieme alle figure mediche di riferimento (reumatologo e ginecologo) in un momento di remissione della malattia.

Alla luce di ciò è importante sottolineare che le donne con patologie reumatiche:
Hanno una fertilità normale (solo in alcuni casi ridotta da delle terapie specifiche). Possono utilizzare anticoncezionali (dispositivi intrauterini senza problemi, per gli estro-progestinici va valutato il rischio individuale).

Possono essere sottoposte a tecniche di fecondazione assistita (anche qui dopo la valutazione del rischio individuale).
Una volta insorta la gravidanza è importante che non si riattivi la patologia per cui la
somministrazione di una terapia è fondamentale.

In gravidanza possono essere somministrati una serie di farmaci: aspirinetta, eparina a basso peso
molecolare, cortisonici, azatioprina, colchicina, ciclosporina A, etc ( da sottolineare che alcune
terapie non vengono consigliate in gravidanza per l’ assenza di evidenze, non perché vi siano certi effetti collaterali per cui è sempre buona norma farla gestire da uno specialista esperto).
Una corretta stratificazione del rischio ostetrico può permettere di impostare una terapia
adeguata.

Una malattia reumatiche non rappresenta un’indicazione al taglio cesareo per cui va valutata
individualmente la modalità del parto e l’ eventuale utilizzo di una partoanalgesia.

Nella fase del postpartum può capitare che la malattia si riattivi per cui è fondamentale mantenere un filo diretto con il reumatologo, per valutare il tipo di terapia da adottare in questa fase, e con il ginecologo, per impostare una strategia contraccettiva.

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