Il dolore delle donne infertili arriva da lontano

Il dolore delle donne infertili arriva da lontano

Il dolore delle donne infertili arriva da lontano, affonda le sue radici in una cultura in cui la donna è custode della famiglia e della prosecuzione della stessa mediante la maternità, infatti le donne della Roma antica non avevano un loro nome ma il nome gentilizio, cioè quello della famiglia.

Ancora oggi, in tempi in cui la scienza ha confermato che le cause di infertilità sono 40% maschili, 40% femminili e 20% inspiegate, le donne della coppia infertile, al momento della diagnosi si sentono ferite, umiliate e provano sentimenti di colpa e vergogna.
Il problema è così sentito che l’istituto superiore di Sanità ha dedicato una pagina sul suo sito agli aspetti psicologici della fertilità.
Quando osserviamo la storia vediamo come l’impossibilità di procreare abbia da sempre
condizionato la vita delle donne: la sterilità era una problematica connotata di rosa; eccetto alcune casi solamente a fine ‘800 Samuel Gross, in un testo scientifico, parla di cause maschili di infertilità.

I testi babilonesi, i papiri egizi, la Bibbia, il Talmud parlano tutti di come le donne “non possano
dare figli agli uomini”.
Rachele fu accompagnata per vent’ anni dalla vergogna della sterilità, così come Sara, Rebecca o Anna che, sebbene amata dal marito, vive la sua condizione di sterilità in maniera drammatica.
La regina Mary, figlia di Enrico VIII, una donna di grande cultura veniva apostrofata come “la regina sterile”.
Lo stesso Enrico VIII ripudiò diverse mogli ed amanti poiché non riusciva ad avere un figlio maschio.
Maria Antonietta di Francia venne per anni venne definita “la prostituta austriaca” vista la difficoltà che aveva a rimanere incinta, peccato che Luigi XVI sembra soffrisse di disfunzione erettile.

Elisabetta I, conosciuta dalla storia anche come la regina vergine, non ebbe eredi ma fece dell’Inghilterra la più grande potenza navale del mondo.
Gli uomini furono per secoli legittimati, ed in alcune culture lo sono ancora, a lasciare le mogli o a sposarne altre se non riescono ad avere figli.

Fortunatamente oggi la consapevolezza delle cause di infertilità sta progressivamente minando le solide radici di questa “colpa tutta al femminile”. Le donne stesse hanno bisogno di elaborare una nuova identità femminile in cui la maternità è una parte del insieme, non la totalità.

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