Il Dr. Fabrizio Muzi Andrologo e Sessuologo ci spiega il perché sia importante che i ragazzi in adolescenza imparino a sottoporsi ad una visita specialistica per la valutazione dei genitali. L’andrologia e l’urologia sono al servizio dell’individuo sempre, a tutte le età e non solo dopo i 50 anni per la prevenzione della patologia prostatica.
L’Andrologo è chiamato a sorvegliare anche il corretto sviluppo puberale durante l’adolescenza. Da alcuni studi statistici si stima che il 30% dei giovani da 0 a 18 anni presenta problematiche della sfera sessuale e riproduttiva. Ruolo del pediatra è in questa disciplina medica quello di scoprire patologie urogenitali già nei primissimi anni di vita e di seguire lo sviluppo maschile anche nella fase puberale. Negli anni sono venuti meno i controlli seppure sommari e generali effettuati durante la visita medica della leva obbligatoria.
È proprio nella fase puberale che il giovane inizia ad essere maggiormente autosufficiente e anche a livello organizzativo si passa da uno stretto controllo pediatrico a quello del Medico di Famiglia.
Molte volte in assenza di una adeguata sensibilizzazione dell’individuo e della sua famiglia ci si accorge della mancanza di una figura sanitaria in grado di “traghettare” il giovane individuo verso il follow up medico che da lì in poi dovrà seguire per tutto il resto della vita. Di solito lo sviluppo puberale inizia tra i 9 e i 14 anni, mediamente a 11 anni, e la sua conclusione è sotto l’influenza di fattori genetici, ambientali, nutrizionali.
Molte patologie andrologiche dell’adulto hanno origine, o si manifestano, proprio durante lo sviluppo puberale: il varicocele, la fimosi e il frenulo breve, il criptorchidismo (testicoli ritenuti), il ridotto sviluppo dei genitali (ipogonadismo).
Tutte queste condizioni possono avere ripercussioni negative sulla sfera sessuale, di relazione e della funzione riproduttiva.
IL VARICOCELE è una delle più frequenti patologie a carico dell’apparato riproduttivo maschile. Si tratta in un rigonfiamento anomalo delle vene del testicolo e coinvolge il 15% circa della popolazione maschile adulta. Il varicocele è causato da un reflusso patologico di sangue dalla vena renale sinistra al testicolo. Ne conseguono ristagno di sangue, aumento della temperatura e scarsa ossigenazione dei tessuti. Il reflusso, infatti, porta a un aumento della pressione nelle vene del funicolo spermatico e fa aumentare la temperatura nella borsa scrotale. Una temperatura di poco inferiore a quella interna è fondamentale per il buon funzionamento dei testicoli: per questo si trovano in una sacca esterna all’addome (scroto). Le grosse varici nello scroto agiscono possono provocare una diminuzione della produzione e della qualità del liquido seminale, arrivando a causare infertilità. Insorge principalmente durante la pubertà, tra gli 11 e i 16 anni, e interessa nel 95% dei casi il testicolo sinistro.
La presenza di un FRENULO CORTO a livello del glande può rendere impossibile la traslazione del prepuzio sul glande. Esso spesso può associarsi alla FIMOSI, definita come “Restringimento” del prepuzio e rappresenta una condizione anatomica in cui le dimensioni del foglietto prepuziale non sono sufficienti per il corretto scorrimento del glande.
Il prepuzio rappresenta il foglietto muco-cutaneo retrattile che avvolge il glande del pene: in caso di fimosi, la stenosi prepuziale impedisce l’apertura del glande, rendendo dolorosi non solo i rapporti sessuali ma anche la semplice.
Il paziente potrebbe incorrere anche in un progressivo restringimento del meato uretra.
In una condizione simile l’igiene risulta difficile e si rischia l’insorgenza di balaniti, cioè infezioni del solco balano prepuziale. Tali infezioni sono causa oltre che di un aggravamento del quadro clinico anche della potenziale insorgenza del carcinoma penieno.
Ultimo ma non per importanza è il TUMORE DEL TESTICOLO. Le cause del cancro al testicolo restano sconosciute, anche se diversi fattori di rischio possono favorirlo. Tra questi, il principale è il criptorchidismo, cioè la mancata discesa nello scroto di uno dei testicoli, che resta nell’addome o nell’inguine. Questa condizione aumenta le probabilità di trasformazione maligna delle cellule fino a 10 volte rispetto alla popolazione generale. Le probabilità si riducono ulteriormente se l’anomalia viene corretta chirurgicamente prima dei sei anni di età.
Vanno considerati anche: una storia familiare positiva per questo tumore e il fumo.
Di solito il tumore esordisce con un nodulo, un aumento di volume, un gonfiore o un senso di pesantezza del testicolo. Per questo è importante che TUTTI gli uomini imparino a fare l’autoesame del testicolo palpando l’organo di tanto in tanto per scoprire in tempo eventuali anomalie. Di solito risulta indolore alla palpazione.
Adulti e ragazzi dovrebbero conoscere dimensioni e aspetto dei loro testicoli, esaminandoli almeno una volta al mese.
Questa abitudine può consentire una diagnosi precoce.
Una visita andrologica per un adolescente può essere un valido strumento per sensibilizzare la persona a prendersi cura del proprio benessere fisico e riproduttivo sempre in un’ottica multidisciplinare e integrata.